Il tessuto

del Manto Giubilare 

Il DISEGNO del modulo del tessuto giubilare è stato ideato e realizzato da Stefano Zanella nel 1999, con la collaborazione del LANIFICIO FALIERO SARTI, tra i più prestigiosi e storici lanifici italiani, e del proprio fondatore PAOLO SARTI che all’epoca ricopriva contestualmente la carica di Presidente dell’Associazione Industriali Tessili di Prato (il 95 % dell’industria pratese).

Nello specifico gli industriali pratesi, nel momento in cui decisero di produrre e donare alla Santa Sede i tessuti per l’imminente Grande Giubileo, (facendo una geniale operazione di promozione che peraltro poi non seppero sfruttare in nessuna maniera), affidarono proprio al loro presidente e alla sua azienda la produzione dei tessuti richiesti, che furono:

– Lo specifico TESSUTO GIUBILARE, nel necessario metraggio per confezionare i paramenti dell’apertura della Porta Santa (due pezze di 11 e 27 metri in modulo maggiore e una pezza di 14 metri in modulo minore), furono catalogati con un numero e un nome ovvero 165264 / GIUBILEO per il modulo maggiore e 165265 / STANISLAO per quello minore

14.000 metri della pregiata tela di pura lana vergine a quattro capi ritorti in colore bianco avorio per l’enorme quantità (3.500 circa) dei paramenti necessari alle celebrazioni degli eventi giubilari a cui fu assegnato il codice 125136 e il nome di CATERINA.

4.000 metri di tela sablè di pura lana vergine tramata in lurex specificamente per i completi cardinalizi a cui fu assegnato il codice 125263 e il nome di NAZARENA.

Il distretto industriale tessile di Prato è specializzato nella lavorazione laniera e necessita di telai semplici in grado di produrre tessuti raffinati ma sempre nella natura della lana, che è un filato piuttosto grosso; i telai utilizzati a Prato sono LINEARI ovvero lavorano con la spoletta che passa il filo di trama tra i fili di ordito (o catena) come rappresentato nell’immaginario collettivo della tessitura (vedasi il telaio di Penelope).

I tessuto NAZARENA e CATERINA sono stati pertanto prodotti dal Lanificio Faliero Sarti mediante propri telai lineari interni su messa in carta (il progetto del tessuto) e armatura (la strutturazione a telaio del tessuto) del tecnico ANDREA MANNELLI.

Diversamente il tessuto giubilare, per esprimere al meglio la complessità del suo disegno, necessitava di un telaio JACQUARD.


  ll  telaio Jacquard  è un tipo di  telaio  per  tessitura  che ha la possibilità di eseguire disegni complessi. Si tratta di un normale telaio a cui si è aggiunto un macchinario che permette la movimentazione automatica dei singoli fili di  ordito . Importante invenzione nel campo dell' industria tessile , permette di produrre  tessuti  anche molto complessi, grazie all’opera di un solo tessitore. Per essere stata la prima applicazione ad aver utilizzato una  scheda perforata , è considerato l'antenato del  calcolatore .

I materiali oggi disponibili con le moderne tecnologie hanno permesso di ampliare notevolmente le possibilità di questo telaio, sia nelle dimensioni che nella velocità di lavoro. L'incremento nelle dimensioni riguarda sia la larghezza del tessuto che il numero dei singoli fili d'ordito controllati (ormai oltre 10.000). Questi numeri danno illimitate possibilità nella realizzazione del disegno. L'incremento della velocità è dato sia dall' automazione  dei movimenti meccanici sia dal controllo  computerizzato  degli schemi del disegno. 

Le grandi industrie laniere pratesi non lavorano con i telai Jacquard necessari al caso, ma solo con telai lineari

Al contrario, i Distretti tessili di Como e di Caserta specializzati nell’arte serica (le Reali seterie di San Leucio di Caserta sono produttrici dei più pregiati tessuti italiani e quindi del mondo) lavorano solo con telai Jacquard. 

Per questo motivo la Faliero Sarti si appoggiò per la realizzazione del Tessuto GIUBILEO e STANISLAO, ovvero il tessuto giubilare a modulo maggiore e minore, a uno dei pochissimi terzisti in Prato che lavorava con telai Jacquard: la TESSITURA IANNUZZI diretta dal proprietario Pasquale Jannuzzi.

La messa in carta o progetto è di Andrea Mannelli della Faliero Sarti e l’armatura o strutturazione tecnica del telaio è di Pasquale Jannuzzi della Tessitura Jannuzzi. Questi due operatori tessili hanno creato materialmente il tessuto giubilare tra fine novembre e inizio dicembre 1999.

Per la particolare complessità del lavoro furono aggiunti al telaio Jacquard degli appositi “tenditoi” fatti giungere alla bisogna dalla Germania per evitare alla piattina di lurex, che lavorava in trama, di spezzarsi continuamente.

In conclusione:

  • Il Tessuto giubilare (Giubileo e Stanislao) è stato prodotto in collaborazione tra il Lanificio Faliero Sarti e la Tessitura Jannuzzi su telaio Jacquard; 
  • La tela di lana (Nazarena -14.000 mt) e sablè di lana (Caterina - 4.000 mt) è stata prodotta dal Lanificio Faliero Sarti su telai lineari.
  • I tessuti di complemento per gli aurifregi dei 3.500 paramenti di concelebrazione (tessuto Nazarena) e dei paramenti cardinalizi (tessuto Caterina) sono invece stati prodotti in FRANCIA nel distretto industriale di LYON dalle SOIERIES TBM di Saint Symphorien de Lay (ameno paesello sulle colline una sessantina di chilometri a nord di Lione) su telaio Jacquard. Il tessuto, composto da poliestere, viscosa e lurex, si chiama RICHESSE e riprende un damasco a ramage del sec. XVII.